Page 21 - focusUnimore_novembre2020
P. 21
che il dottorando era chiamato “l’assistente” del schia di posticipare il momento della ricerca
professore. Il professore tutor in larga misura re- ad una fase post-doc?
plicava il suo modello di ricerca sui dottorandi di No, non credo che questo c’entri con la struttu-
cui era responsabile. In molti casi andava bene, in razione del dottorato. Il fatto che venga proposta
molti altri meno. La strutturazione dei percorsi di anche una preparazione al mondo della ricerca e
dottorato ha contribuito ad emancipare la figura che si chiedano dei prodotti di ricerca è una ga-
del dottorando dalla figura dell’assistente: il tutor ranzia di fare di questo percorso una esperienza
rimane importante, ma l’impalcatura comune che di ricerca scientifica. Ancora, avere due revisori
si è costruita permette a tutti di avere una base esterni al collegio proietta in una vera dimensione
comune in termini di offerta formativa ed espe- di ricerca interaccademica, consente al dottoran-
rienze di ricerca. do di aprirsi ad un’altra dimensione della ricerca
Ma tutto questo non ha come contropartita che non sia solo quella del proprio ateneo, obbli-
una sorta di standardizzazione delle cono- ga a presentarsi alla propria comunità scientifica,
scenze e dell’offerta formativa? Il rischio una comunità più ampia e non ristretta alla sede e
non è quello di contribuire all’omologazione alle sue relazioni storiche. La ricerca funziona ed
dei saperi e del modo di fare ricerca? Inoltre, è fatta bene se ci si confronta con la propria co-
un effetto di questa strutturazione, non ri- munità. È ovvio poi che ci sono diversità tra diversi
21