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dard di qualità e di proteggere i propri prodotti
dalle frodi alimentari. Come sottolineato in prece-
denza, l’ambito agroalimentare mostra un minore
utilizzo di sensori di processo “tradizionali”, ma fa
grande uso dei cosiddetti sensori spettroscopici
non distruttivi come la spettroscopia NIR, la fluo-
rescenza, l’imaging Raman o iperspettrale, che
consentono una valutazione rapida, non distruttiva
e sicura per l’ambiente, di molti parametri in più
prodotti alimentari.
È in questo contesto che è nata, appunto, Sensor-
FINT, un’azione europea COST che ha lo scopo
di creare una rete che metta insieme esperienza
nella ricerca, produzione, formazione e trasferi-
mento tecnologico in ambito alimentare per ga-
rantire l’integrità degli alimenti utilizzando sensori
spettrali non distruttivi correlata all’uso di sensori
spettroscopici non distruttivi. Numerosi ricercatori
e ricercatrici sono coinvolti in questa azione, che
ha avviato la sua attività il 30 settembre scorso
con il primo meeting on line. In questo contesto,
la Prof.ssa Cocchi metterà a disposizione la sua
esperienza nell’analisi chemiometrica di big data,
contribuendo così allo sviluppo di un “sistema di
controllo alimentare intelligente”.
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