Page 30 - Focus Unimore n. 14 Aprile2021
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di più tecnologie meccaniche automatiche.

                   Nonostante i profondi cambiamenti che si sono
                verificati da allora nel mondo del lavoro e nono-
                stante le fortune alterne della sociologia del lavoro
                in ambito accademico, il tema dell’autonomia non
                ha perso la sua centralità e anzi torna ricorsiva-

                mente ad imporsi all’attenzione di studiosi e ricer-
                catori provenienti da diversi ambiti disciplinari.
                   Nell’attuale nuova stagione di studi in tema
                di “Industria 4.0”, sul lavoro industriale e sulle

                sue trasformazioni, grande attenzione è rivolta alle
                condizioni di lavoro, alle competenze dei lavoratori
                e alla qualità del lavoro in “ambienti tecnologica-
                mente densi” ed inevitabilmente l’autonomia del
                lavoro è destinata a tornare ad essere oggetto di
                riflessione.

                   Dopo anni di retoriche sulle fabbriche a luci
                spente e sulla residualità della componente uma-
                na nei processi di produzione industriale si sono
                riaccesi i riflettori sul lavoro delle donne e degli
                uomini nei luoghi di produzione e se ne riconosce,

                direttamente e/o indirettamente, la centralità.
                   Nel nostro Ateneo, un esempio in questo senso

                è lo studio “Maturità digitale e nuove profes-
                sioni nelle imprese dell’Emilia-Romagna”,
                coordinata dal Dipartimento di Economia Mar-
                co Biagi di Unimore, insieme alla Regione Emi-
                lia-Romagna e a Unioncamere regionale, a cui
                si è dedicato un articolo nel numero 11 (gennaio
                2021) di FocusUnimore.

                    Il rinnovato interesse  per il lavoro  e le tra-
                sformazioni che lo attraversano, comprese quelle
                tecnologiche, non riguarda però la sola attività di
                produzione, ma anche le attività impiegatizie

                (si pensi ai numerosi ricercatori e ricercatrici del
                nostro ateneo impegnati, attraverso diverse pro-
                spettive disciplinari, a studiare lo “smart working”
                ben prima dell’emergenza pandemica), il lavoro nel
                settore della creatività e quello dei freelance
                di prima e soprattutto di seconda generazione (si
                pensi alle ricerche sugli spazi collaborativi di cui si




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