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campo – FeFET – e le giunzioni tunnel ferroelettriche   farmaci, manipolazione genetica o impulsi elettrici,
                – FTJ. I dispositivi “ferrosinaptici” saranno integrati in   magnetici o ottici mirati. Questi metodi, che si po-
                una piattaforma tecnologica industriale tradizionale.   trebbero, definire “innaturali” nel regolare l’attività delle

                L’obiettivo finale è dimostrare le prestazioni superiori   cellule, generano numerosi seri effetti indesiderati.
                delle tecnologie “ferrosinaptiche” costruendo un pro-  L’idea base di IN-FET è di usare ciò che il
                cessore neuromorfico a bassissima potenza.     cervello impiega normalmente per lavorare:

                L’altro progetto del DIEF si chiama IN-FET e punta   gli ioni. Il progetto, infatti, fa suo tale principio di base
                a realizzare il prototipo di una nuova piattafor-  per sviluppare dei dispositivi in grado di modificare la
                ma per stimolare e rilevare, modulandola,      concentrazione degli ioni più comuni su scala micro-
                l’attività  delle cellule  nervose  nell’ottica del   scopica. Questi dispositivi saranno anche in grado di
                trattamento di malattie neurologiche come      misurare l’attività elettrica dei neuroni e agire attiva-
                l’epilessia e il morbo di Parkinson. La micro-   mente per correggerla in caso di necessità. Un lavoro,
                e nano-elettronica servirà a realizzare una matrice di   questo, reso possibile dalle conoscenze acquisite e
                elettrodi sensori dell’attività neuronale integrata con   dai recenti progressi in un ambito totalmente diverso:

                una seconda matrice di dispositivi in grado di rilascia-  quello delle batterie elettroniche di nuova generazione
                re ioni in modo elettronicamente controllato.   che utilizzano efficientissimi “polimeri elettroattivati”.

                Questo sistema di stimolazione, e misura dei neuro-  Questi polimeri sarebbero usati come recipienti per
                ni, dovrebbe permettere di superare alcuni limiti   raccogliere o rilasciare specifici ioni nelle aree che
                delle attuali tecnologie (basate su stimolazione   circondano i neuroni. Così facendo i ricercatori po-
                puramente elettrica), e di  avvicinarsi, a condi-  trebbero modulare l’attività delle cellule nervose uti-
                zioni più rappresentative, a ciò che effetti-  lizzando il loro stesso linguaggio, quello che usano
                vamente avviene nel cervello. La speranza dei   normalmente per comunicare. In questo modo si po-
                ricercatori è quella di riuscire a modulare, attenuando-  trebbero trattare malattie neurologiche attraverso un
                la o aumentandola, l’attività di reti di cellule nervose al   sistema, per così dire, naturale. Rispetto agli approcci
                fine di contenere gli effetti di alcuni disordini   utilizzati oggigiorno, si tratta di un netto cambio di pro-

                neurologici quali l’epilessia che colpisce più di 50   spettiva. Testando questi dispositivi su cellule nervose,
                milioni di persone nel mondo, caratterizzandosi una   in vitro, il progetto IN-FET vuole verificare se questa
                delle malattie neurologiche più comuni. Attualmente,   prospettiva è corretta.
                purtroppo, i trattamenti farmacologici utilizzati risultano   Il raggiungimento di questi obiettivi ambiziosi è sup-
                inefficaci in percentuali che vanno dal 7% al 20% dei   portato dalla struttura bilanciata dei consorzi di ricerca,
                bambini colpiti; negli adulti poi, la resistenza al farma-  che catalizzano competenze nei campi delle neuro-
                co raggiunge valori fino al 30% o 40%.         scienze, della scienza dei materiali e dello sviluppo dei

                IN-FET si concentrerà, dunque, sui messaggeri prota-  dispositivi elettronici e ion-tronici, nella loro modella-
                gonisti della comunicazione tra le cellule nervose: gli   zione, simulazione e progettazione. È in questi ultimi
                ioni, come il magnesio, il potassio e il calcio. Nell’e-  ambiti, in particolare, che si colloca il contributo dei
                pilessia, per esempio, si verifica una ipereccitabilità di   ricercatori di elettronica di Unimore. Loro sarà il com-

                alcune cellule cerebrali che dipende proprio dal flusso   pito di sviluppare modelli per simulare il comporta-
                di ioni. I nuovi sistemi sviluppati potrebbero cattu-  mento dei dispositivi elettronici e ion-tronici e validarli
                rare alcuni ioni in modo che non possano       sperimentalmente per sostenere la progettazione e
                più eccitare le cellule. Le armi oggi utilizzate per   l’ottimizzazione dei nuovi componenti.
                ristabilire o riparare le funzioni neuronali fanno uso di   I due progetti sono stati recentemente  finanziati





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