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Stichting Katholieke Universiteit (Nijmegen, Paesi Bas-  roprotesi ad integrare correttamente il tessuto ricreato
                si), Den Institute (Bruxelles, Belgio).        in laboratorio col tessuto ospite con lo scopo ultimo di

                Più in particolare, gli istituti italiani contribuiranno al   ripristinare il normale funzionamento dei circuiti cere-
                progetto in modo sinergico: IIT con l’ingegneria tis-  brali compromessi nell’epilessia.
                sutale e l’analisi dei segnali elettrici generati dai neu-  L’altro progetto del Dipartimento NeuroMed è Smart

                roni in vitro, l’Università di Verona con lo studio della   Brain, uno dei sei progetti selezionati per diventare
                neurogenesi e delle cellule staminali, Unimore con   partner del progetto Europeo Flagship “The human
                l’analisi dei segnali elettrici generati dal cer-  brain project”, che si propone di ricostruire in si-
                vello in vivo, il Politecnico di Milano con l’ingegne-  licio il funzionamento del cervello umano, al
                rizzazione di circuiti neuromorfici. Eurokleis seguirà   quale è già stato dedicato un approfondimento nel
                gli aspetti della comunicazione e della gestione dei   primo numero di FocusUnimore e alla cui lettura rin-
                processi di innovazione attivati dal progetto.   viamo: focus.unimore.it/gennaio-2020.

                L’unità modenese, che sarà guidata dalla Professores-
                sa Giulia Curia del Dipartimento di Scienze Biome-
                diche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore, avrà il
                fondamentale compito di fornire i segnali elettro-
                encefalografici  che andranno  ad  “istruire”

                l’intelligenza artificiale utile per allenare la neu-

















                  Partner progetti DIEF


                  Partner in comune: IBM Research di Zurigo (pioniere del settore con uno dei primi
                  processori neuromorfici avanzati quali TrueNorth),
                  BeFerroSynaptic, annovera nel suo consorzio NaMLab (Germania), che dal 2008 è leader
                  mondiale nel campo dei dispositivi ferroelettrici, CEA-LETI (Francia), istituto di ricerca tra i più
                  equipaggiati in Europa in ambito semiconduttori, le Università di Zurigo (Svizzera), Udine
                  (Italia) e Gröningen (Germania) che partecipano al co-sviluppo del processore neuromorfico.
                  X-FAB (Germania) fabbricherà i circuiti “neuro-ispirati” e li consegnerà a IBM e HZB (Germania)
                  per l’integrazione dei dispositivi sinaptici ferroelettrici su chip.
                  IN-FET ha nella sua compagine anche l’Università di Sheffield, impegnata nello sviluppo di
                  dispositivi per il rilascio di ioni, l’Università di Ginevra (che assieme a Unimore e l’Università di
                  Udine creerà i modelli teorici necessari), e Multi Channel Systems, una SME coinvolta nella
                  realizzazione dei sistemi di acquisizione dei segnali; tutti sotto la supervisione del coordinatore,
                  appartenente alla SISSA di Trieste, cui spetterà anche il compito di svolgere gli esperimenti
                  conclusivi di validazione della metodica sulle cellule nervose.





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