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del rischio specifico (ad es. sono potenzialmente creazione di procedure nel caso di lavoratori
molto diverse le attività in ambito sanitario e non con sintomi compatibili con COVID 19, dalla
sanitario), seguendo i criteri forniti dal Ministero gestione delle persone ed eventuale identificazio-
della Salute e dall’ISS (e anche dalla WHO, ECDC e ne dei possibili contatti, alle conseguenti misure
CDC). L’uso di protezioni delle vie respiratorie specifiche necessarie.
è comunque obbligatorio se non è possibile “La organizzazione della “fase 2” nelle atti-
garantire il distanziamento interpersona- vità lavorative, ed in particolare nelle Univer-
le e nei luoghi chiusi nei quali debba esserci sità, - conclude Gobba - di cui abbiamo delineato
accesso di pubblico. È poi sempre necessaria, e le principali linee generali, è certamente com-
per tutti, un’adeguata informazione e forma- plessa, difficile e delicata, e presuppone un
zione sul rischio e sulle misure di prevenzio- significativo impegno ed il contributo a vario titolo
ne necessarie, che dev’essere contestualizzata di tutte le figure interessate, ma è anche impor-
ed adattata alle attività effettivamente svolte. Tra tantissima in quanto costituisce una componente
queste misure rientra poi anche la sorveglianza decisiva sia per la interruzione della diffusione del
sanitaria, che dev’essere effettuata dal medico contagio che per la ripresa, certamente non meno
competente al quale, peraltro, il Testo Unico attri- essenziale”.
buisce un ruolo centrale per tutti gli aspetti medici,
ad es. in questo caso la delicata identificazione
e gestione dei lavoratori “fragili”, ed una parteci-
pazione a varie attività, inclusa la valutazione del
rischio e la definizione delle misure di prevenzione
necessarie.
Infine, tra le misure specifiche per la preven-
zione dell’attivazione di focolai epidemici rientra la
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