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osservata in molti pazienti affetti da COVID-19. zionali e sperimentare innovativi materiali auxetici
Il gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Massi- per aumentarne l’efficacia. Il gruppo di ricerca in-
mo Dominici, della Struttura Complessa di Onco- terdisciplinare afferisce al Centro Interdipartimen-
logia Medica e del Programma di Terapie Cellulari, tale UniMoRe-Intermech-MO.RE.
propone una strategia sperimentale per la cura del Il gruppo formato dal prof. Jonathan Mapel-
COVID-19 grazie ad una terapia basata su cellule li, fisiologo del BMN, in collaborazione con MA-
stromali/staminali mesenchimali. Questo coinvol- T3D, spin-off di UniMoRe, intende ingegnerizzare
ge anche il Prof. Enrico Clini e la Prof. Cristina un dispositivo di tele-auscultazione toracica basa-
Mussini grazie anche alla creazione del primo to sull’utilizzo combinato di uno stetoscopio e di
network italiano delle cosiddette “cell Factory” uno smartphone. La soluzione proposta consente
(Milano, Vicenza, Verona, Monza, Firenze, Roma di interfacciare in modo semplice lo smartphone
e Modena stessa) associate a centri clinici con le del caregiver con un comune stetoscopio e per-
loro varie unità COVID-19. Il protocollo clinico è ora mette di effettuare una auscultazione a distanza
oggetto di valutazione da parte degli enti regolatori dei suoni fisio-patologici utili alla diagnostica delle
(AIFA/ISS). Inoltre, i team di Dominici e Clini sono patologie cardio-polmonari grazie ad una semplice
impegnati in una rete europea per terapie innovati- telefonata.
ve per COVID, incluse le terapie cellulari e geniche. Anche la chirurgia plastica e ricostruttiva
La Dr.ssa Elena Veronesi, ricercatrice di (prof. Giorgio De Santis ed Alessio Baccarani,
UNIMORE e coordinatrice del laboratorio di Bio- SMECHIMAI) e maxillo-faciale (prof. Luigi Chiari-
compatibilità e di Microscopia Applicata e Biologia ni) in epoca COVID-19 si è ritrovata una serie di
Cellulare del Tecnopolo di Mirandola, è invece in- patologie che ha stimolato sia ricerche in ambito
tensamente impegnata da mesi con la certifica- chirurgico che dei materiali. L’inusuale decubito
zione dei dispositivi di protezione individuale in in posizione prona durante molte fasi della per-
particolare le mascherine facciali di protezione manenza in terapia intensiva ha portato alla luce
mediante innovativi testi di biocompatibilità in vitro nei pazienti nuove lesioni da decubito coinvolgen-
messi a punto negli stessi laboratori convenzionati ti unità estetiche del volto quali il naso (necrosi
con UNIMORE. nasali), il mento (necrosi mentoniera) e le regioni
Diverse ricerche hanno affrontato un altro zigomatiche. Trattandosi di pazienti defedati e con
aspetto della lotta al COVID-19 relativo allo svi- comorbilità non si sono potuti affrontare interventi
luppo di ausili innovativi per pazienti e operatori ricostruttivi tradizionali, i quali implicano le buone
COVID-19. condizioni generali del paziente, si sono dovute ri-
cercare nuove forme ricostruttive con lembi locali
Il gruppo di ricerca interdisciplinare, che coin- semplici e di rapida guarigione. Per quanto riguar-
volge ricercatori del DISMI (Eugenio Dragoni, da i materiali si sta studiando la possibilità, con
Andrea Spaggiari, Davide Castagnetti) del il laboratorio di biomateriali, di maschere facciali
CHIMOMO (Ugo Consolo, Elisabetta Blasi, Lu- anti-decubito in schiuma di poliuretano.
igi Generali) e del DIEF (Luca Lusvarghi, Gio-
vanni Bolelli, Marco Barbieri), sta studiando un Dagli studi che stanno affrontando clinici e
Processo Efficace di Riutilizzo di Innovative Ma- scienziati e scienziate di Unimore, possiamo ben
scherine Auxetiche e Tradizionali (Progetto PERI- comprendere come la squadra che si è messa in
MAT) con lo scopo di fornire soluzioni per rendere campo per far fronte al COVID-19 abbia compreso
riutilizzabili le mascherine e i filtranti facciali tradi- che il Coronavirus non solo crea una tempesta ci-
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