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“Fase 2” e Unimore: una

        riorganizzazione che garantisca

        prevenzione del rischio da infezione















                              ’avvio della cosiddetta  “fase   un’adeguata prevenzione del rischio da in-
                              2” della emergenza pandemi-      fezione.
                              ca  determinata  dal  coronavirus    Per quanto riguarda le attività lavorative,
                    Lpresenta problematicità e pone            incluse quelle in ambito universitario, le misu-
                interrogativi di complessa soluzione, che richie-  re da attuare nella fase 2 sono essenzialmente

                dono considerazioni approfondite e la ricerca di   quelle indicate nel DPCM del 26 aprile u.s. (ma
                soluzioni non affrettate, all’altezza del governo di   la normativa è in continuo aggiornamento), con-
                una situazione che resta comunque irta di difficol-  siderando anche le indicazioni del  “Documento
                tà e insidie, in specie per chi ha la responsabilità   tecnico-scientifico” dell’INAIL e del  “Protocollo
                di assicurare attività che impattano sulla vita di   condiviso” con la parti sociali.
                migliaia di persone.
                                                                   “Le Università - avverte il professor Fabrizio-
                    Il Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) si   maria Gobba, ordinario di Medicina del Lavoro -
                è diffuso in modo estremamente rapido in tutto   sono strutture articolate e complesse le cui attivi-
                il mondo: dalle prime segnalazioni di casi di pol-  tà, secondo una classificazione generale che, pur
                moniti anomale a Wuhan nella Cina centrale nel   schematizzata, si presta sufficientemente ai nostri
                dicembre 2019, si è arrivati alla dichiarazione di   scopi, sono di tipo didattico, di ricerca ed organiz-

                pandemia da parte della WHO l’11 marzo 2020.   zativo. I rischi connessi con lo svolgimento di
                Ad oggi si stimano circa 3.500.000 di casi dia-  queste attività sono estremamente vari e, in
                gnosticati in oltre 200 nazioni (ma il numero reale   qualche caso, anche di difficile valutazione,
                di persone infettate è verosimilmente molto su-  ma in questo momento ci limiteremo ad affrontare
                periore). In Italia i casi hanno superato il numero   il problema del rischio da COVID-19 (va tuttavia
                di 210.000 mentre i decessi hanno raggiunto la   tenuto presente che le misure di prevenzione de-
                soglia  dei  28.000, e  la nostra  Regione,  l’Emilia   vono  necessariamente  tenere  in  considerazione
                -Romagna, è, purtroppo, tra le più colpite. Questo   anche gli altri rischi)”.
                ha imposto l’adozione di una serie di misure im-

                portanti restrittive a numerose attività, inclusa la   Nelle attività dell’Università sono coinvolti,
                sospensione di quelle didattiche nelle università.   a diverso titolo e con modalità anche molto dif-
                                                               ferenti, migliaia di persone, docenti, personale
                    L’attuale riduzione del contagio sta però   tecnico-amministrativo, studenti, specializzandi,
                aprendo la via ad una progressiva ripresa delle   borsisti, assegnisti, dottorandi, co.co.co ed altri; in
                attività, la “fase 2”, che va tuttavia organizzata in   questo caso, però, una semplificazione è del tutto
                modo attento e graduale, e sempre garantendo




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