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prima seconda con particolare riferimento ai rifiuti larmente interessante, in quanto consente un loro
post-consumo ed alle microplastiche. riutilizzo e re-immissione nel circuito produttivo e
al contempo l’inertizzazione dello scarto, così pre-
Il tema del recupero e del riutilizzo della am-
plissima frazione di materiale plastico riciclato ma cludendo significativi dispersioni ambientali per
non riutilizzato, si coniuga con l’enorme richiesta un cospicuo numero di anni (per un sottofondo la
di materiali da costruzione a matrice cementizia durata stimata è 15 anni). Le applicazioni oggetto
da parte del settore delle costruzioni e dell’edilizia, di indagine sono individuate sulla base del miglior
la cui produzione contribuisce per uno sconcer- binomio costo/ambiente, laddove l’introduzio-
tante 37% delle emissioni globali di CO2 [fonte UN ne del rifiuto consente di sviluppare interessanti
Environment Programme]. proprietà tecnologiche secondarie. In particolare,
i materiali compositi, offrono grandi opportunità di
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Svi- progettazione e flessibilità di utilizzo, integrando
luppo (OECD) stima che ogni anno, un cittadino elementi (fasi) differenti con l’obiettivo di capitaliz-
europeo produca 114 kg di rifiuto plastico, di zare le migliori proprietà di ciascuno in una sintesi
solo il 9% viene effettivamente riciclato, ovvero costruttiva.
reimmesso nel circuito produttivo, mentre ben il
22% viene disperso nell’ambiente. Ancora oggi, la L’esperienza di Unimore è diretta alla sintesi di
grande maggioranza del rifiuto gestito è conferi- materiali compositi con elevate prestazioni strut-
ta in discarica (50%) ovvero incenerito (19%). La turali, per mezzo di modificazioni della matrice e/o
gestione dei rifiuti plastici contribuisce per il 3.4% delle superfici guidate da algoritmi previsionali
delle emissioni globali di CO2. Inoltre, la cattiva della risposta strutturale. I risultati raggiunti sono
gestione del rifiuto plastico è origine del 11% del- interessanti sia nella direzione di migliorare la pre-
le macroplastiche e del 35% delle microplastiche stazione dei materiali esistenti, sia allo scopo di
diffuse nell’ambiente. mitigare la caduta prestazionale normalmente as-
sociata all’utilizzo di materiali non ottimali (come
In questo contesto si colloca il progetto in que- gli scarti e i rifiuti), il cui ruolo, tuttavia, può ri-
stione, sulla scorta di precedenti esperienze di sultare importante in altri campi tecnologici, come
ricerca, che hanno portato, tra l’altro, al Brevetto l’isolamento termico o la durabilità.
Italiano n. 102022000001409 per un materiale
di sottofondo ad elevato contenuto di materiale ri- L’Università di Perugia si occupa appunto di
ciclato proveniente dal recupero di pavimentazioni valutare le proprietà di isolamento termo/acustico
sportive. dei materiali ed il loro impatto ambientale, tramite
la metodologia del life cycle assessment (LCA). Il
Il Progetto SCENT sviluppa nuove soluzioni tec- Politecnico di Milano contribuisce al Progetto nella
nologiche con il duplice obiettivo di raggiungere direzione della scalabilità delle applicazioni, per
situazioni applicative diffuse, con prestazioni ade- verificarne la potenzialità industriale, trasferendo
guate, nel rispetto dei limiti di legge e delle mi- le proprietà tecnologiche già riscontrate in labo-
gliori pratiche tese alla durabilità e salubrità dei ratorio a contesti reali. A questo fine vengono re-
materiali, al contempo incorporando una rilevante alizzati test su ampia scala di elementi strutturali
quota di materiali di scarto, prevalentemente pla- rappresentativi.
stici, provenienti da riciclo differenziato o dalla
raccolta ambientale, utilizzando matrici inorgani- Il successo di SCENT può riservare grandi op-
che e in assenza di composti nocivi. portunità ambientali, ma anche industriali ad un
settore come quello dell’edilizia e delle costruzioni
L’utilizzo di macro e micro-plastiche è partico-
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