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“Il nostro vantaggio competitivo risiede nel fatto
che le nostre misure di gender equality derivano
da un robusto modello matematico, non da una
semplice check-list additiva – afferma Filippo
Damiani, PhD di Unimore - e questo ci garantisce
sia maggiore precisione ma soprattutto maggiore
capacità diagnostica perché possiamo realizzare
analisi di sensitività con le quali simuliamo l’effet-
to di determinate politiche del personale sul valore
complessivo della parità di genere dell’azienda e
in questo supportiamo il management nell’indivi-
duazione delle roadmaps di miglioramento orga-
nizzativo. Scomponiamo la gender equality nelle
sue componenti organizzative, la misuriamo e la
rendiamo azionabile dal management aziendale in
modalità data-driven, come una qualunque altra
variabile-obiettivo di business. Questo approccio
consente alle aziende nostre clienti di attivare in-
terventi di miglioramento, quantificarne gli effetti
e generare un cambiamento reale nella propria
organizzazione”.
“Il percorso verso la gender equality - conclude
la Professoressa Addabbo - in particolare in Ita-
lia, paese in fondo alla graduatoria europea sulla
dimensione lavoro dell’indice di Gender Equality
calcolato dall’European Institute for Gender Equa-
lity (EIGE), è ancora molto lungo e si accorcereb-
be se le autorità di politica economica e sociale
fossero consapevoli dell’impatto di genere delle
politiche attuate e se le aziende pubbliche e priva-
te potessero conoscere le cause organizzative del
fenomeno per potere disegnare in modo efficace
percorsi di cambiamento verso la gender equali-
ty. Misurare l’eguaglianza di genere della propria
organizzazione con IDEM è dunque un momento
importante del percorso intrapreso da BPER e del
suo impegno di gruppo per la parità di genere”.
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