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di Aβ durante lo sviluppo dell’AD; inoltre, in questo biamo pubblicato la presenza di composti, alcuni
contesto, le vescicole extracellulari-nanoparticel- provenienti dal microbiota intestinale, in quantità
le membranose che trasportano lipidi / proteine significativamente maggiori rispetto ai fratelli/
/ enzimi / microRNA – e il loro contenuto giocano sorelle non autistici e ai controlli normotipici. Ab-
un ruolo importante nell’interazione tra neuroni e biamo inoltre identificato un composto derivante
microglia. Recentemente, è stato dimostrato che soprattutto da batteri intestinali, il p-cresolo, signi-
le vescicole extracellulari di origine neuronale e ficativamente più abbondante nelle urine di bam-
gliale, isolate sia dal liquido cerebrospinale (LCS) e bini autistici. Insieme al suo metabolita, il p-cre-
dal sangue di pazienti AD sia da modelli animali di sil-solfato, rappresenta una nota tossina uremica
patologia, sono in grado di attraversare la barriera con spiccati effetti negativi anche sul sistema ner-
emato-encefalica e portare in periferia marcatori voso centrale. Abbiamo dimostrato che una singo-
di patologia, come Aβ42. la somministrazione di p-cresolo nel topo BTBR,
Tuttavia, l’associazione tra il contenuto delle affidabile modello murino di DSA, è in grado sia di
vescicole extracellulari e lo stato della patologia esacerbare i comportamenti simil-autistici, sia di
cerebrale in AD non è stata ancora studiata, per- indurre ansia ed iperattività, le due co-morbidità
tanto un’accurata analisi e caratterizzazione delle più frequenti nel DSA umano”.
vescicole extracellulari si rende necessaria, sia Il progetto mira a consolidare ed estendere que-
in termini di miRNA che di proteine. L’obiettivo di sti risultati. Sulla base dei risultati ottenuti, ver-
questo progetto è quello di colmare questa lacu- ranno progettati interventi innovativi con “smart
na, combinando approcci multidisciplinari in vivo, foods” contenenti prebiotici, in grado di ridurre la
in vitro ed ex-vivo. produzione e/o l’assorbimento intestinale dei me-
Il Disturbo dello Spettro Autistico (DSA), che taboliti più patogeni, quantificandone poi l’effica-
colpisce in Italia 1 bambino ogni 77 nati, è inve- cia sui sintomi autistici, nonché eventuali effetti
ce al centro degli studi del progetto che ha come sinergici con le terapie per il DSA già attualmente
PI il Prof. Antonio M. Persico. Questa patologia disponibili.
origina da anomalie del neurosviluppo dovute, Anche cambiamento climatico e inquina-
nella maggior parte dei casi, ad una vulnerabilità mento atmosferico sono tra i fattori che posso-
poligenica/oligogenica, su cui possono agire fat- no rappresentare un rischio per lo sviluppo di pa-
tori ambientali soprattutto in epoca prenatale e tologie croniche sia nelle persone adulte sia nelle
postnatale precoce. Le anomalie comportamen- persone di minore età. Il progetto PRIN che vede
tali divengono generalmente osservabili intorno ai PI il Prof. Tommaso Filippini ha come obiettivo
18-24 mesi di vita. Ad oggi, la diagnosi di DSA si quello di valutare la relazione tra l’esposizione a
basa ancora sulla sola osservazione del bambino vari fattori ambientali quali inquinamento atmo-
e non esistono biomarcatori a supporto della cli- sferico, illuminazione notturna e verde urbano con
nica dell’autismo: non possiamo prevedere se un lo sviluppo di patologie neurodegenerative e del
bambino andrà incontro ad un DSA, se svilupperà neurosviluppo tutt’ora caratterizzate da un’eziolo-
un linguaggio espressivo o rimarrà non verbale, gia ancora sconosciuta ma che hanno registrato
quale sarà il suo grado di risposta alle terapie ri- negli ultimi anni un aumento di incidenza in Italia e
abilitative. altri paesi nel mondo: la sclerosi laterale amiotro-
fica (ALS) e i disturbi dello spettro autistico (ASD).
“Da anni studiamo – spiega il Prof. Persico - la
metabolomica urinaria dei bambini con DSA e ab- “La prima parte del progetto – spiega il Prof.
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