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www.sharmed.eu), invece, è un progetto Erasmus essere coinvolti nelle attività, hanno risposto a tre
+ (Key-action 3, innovative education) finanziato questionari e partecipato a un focus group, 1004
dalla Commissione Europea e coordinato dall’U- genitori, ai quali sono stati somministrati questio-
niversità di Modena e Reggio Emilia, con la par- nari, 40 insegnanti e 9 facilitatori, ai quali sono
tecipazione dell’Università di Jena (Germania) state somministrate interviste. Durante il progetto
e dell’Università di Suffolk (Regno Unito). Il pro- sono state utilizzate 1683 immagini, quasi esclu-
getto, realizzato tra gli inizi del 2016 e la fine del sivamente fotografie, sono state realizzate 182 at-
2018, coordinato dal Professor Claudio Baraldi tività in classe, per un totale di circa 360 ore, metà
del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali ha delle quali sono state video-registrate per scopi di
originato un secondo progetto Horizon 2020, an- ricerca. Il progetto ha inoltre coinvolto stakeholder
che questo coordinato dallo stesso Professor Ba- locali e regionali (Comuni, uffici scolastici e altri
raldi, più specifico e dedicato alla integrazione Enti).
dei bambini migranti nel sistema educativo Per favorire riflessione e innovazione nel sistema
(CHILD UP. Children Hybrid Integration: Learning educativo, SHARMED ha infine sviluppato degli
Dialogue as a way of Upgrading Policies of Par- strumenti specifici: un pacchetto formativo, delle
ticipation). linee guida di tipo metodologico per realizzare la
Finalità del progetto SHARMED è stata quella di facilitazione in classe, un archivio multimediale e
promuovere nuove esperienze di dialogo in una guida per l’autovalutazione nel caso di realiz-
classi multiculturali, attraverso la produzio- zazione autonoma di attività nelle scuole.
ne, la comparazione e la discussione di memorie Se SHARMED è un progetto interessato alla con-
personali e culturali dei bambini. Come punto di divisione delle memorie IL VOCABOLATORIO
partenza per la narrazione di queste memorie, il (https://www.facebook.com/vocabolatorio) è un
progetto ha utilizzato dei materiali visivi, in larga progetto finalizzato ad immaginare parole future.
misura fotografie. Il progetto ha inteso realizzare
forme di empowerment e riconoscimento dei Il VOCABOLATORIO nasce come un gioco di spe-
contributi dei bambini alla comunicazione in rimentazione con gli studenti e le studentesse del
classe e alla produzione delle narrazioni del- corso di laurea in Storie e Culture Contemporanee
la memoria. del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di
Unimore per poi diventare una sorta di laborato-
Nella sua realizzazione sono stati coinvolti bambini rio virtuale collaborativo dove smontare e ri-
tra gli 8 e i 13 anni, in classi di scuole prima- montare parole per il presente e il futuro prossimo.
rie e secondarie di secondo grado sia di origine
migrante, sia non di origine migrante. Il progetto Il progetto, coordinato dal Professor Iervese, pren-
ha inoltre coinvolto le famiglie e gli insegnanti dei de ispirazione dalle grandi esperienze della lette-
bambini, oltre a un gruppo di facilitatori che hanno ratura del Novecento (Joyce, Quenau, Eco, ecc.) e
lavorato nelle classi. Per stimolare la riflessione e dai modi di funzionamento delle reti sociali. Nasce
l’innovazione dell’educazione nelle classi e nelle così un laboratorio di parole (Vocaobolario+Labo-
scuole multiculturali il progetto ha proposto una ratorio = VOCABOLATORIO) virtuale in cui ciascu-
gamma di strumenti di ricerca. Complessivamen- no può fare proposte che aprano riflessioni e
te, il progetto, e la ricerca integrata nel progetto, nuovi orizzonti di significato. Si possono met-
hanno riguardato incontri in 48 classi scolastiche tere in discussione termini o espressioni esistenti
(16 per ciascun paese) in 20 scuole, nella metà il cui significato si ritiene vada rivisto o la cui area
dei casi video-registrati, 987 bambini, che oltre a semantica va allargata oppure semplicemente
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