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quella dell’affidamento del minore a famiglie o a   La figura e il ruolo del Garante per l’infanzia
                case-famiglia (si veda l’esperienza della casa-fa-  e l’adolescenza della Regione Emilia Romagna,
                miglia “La Gabbianella”) ma questa ipotesi trova   sono stati i temi specificamente affrontati nell’in-
                l’opposizione delle madri detenute dacché queste   tervento di Claudia Giudici, psicologa e psicote-

                temono il definitivo allontanamento dei figli.  rapeuta, per anni figura di riferimento del siste-

                  Per quanto riguarda la questione dei ragazzi e   ma educativo e formativo del Comune di Reggio
                delle ragazze (dai 14 anni in su) detenuti/e in car-  Emilia, da febbraio 2022 nominata nuova Garante
                cere, i dati ci attestano che ve ne sono quasi 14   regionale per l’infanzia, assumendo l’incarico di
                mila in Italia. 316 di questi detenuti veri e propri (il   dirigere e coordinare quell’ufficio a cui Fadiga, nel
                58% ha raggiunto nel periodo di pena la maggiore   2011, aveva dato forma e per il quale aveva defi-
                età: sono giovani “adulti”); altri sono accolti in co-  nito le funzioni.
                munità o hanno ottenuto altre sistemazioni).     Ancor prima del 2011, anno della prima nomi-

                  Gli Istituti Penali Minorili in Italia sono 17, distri-  na, la Regione Emilia Romagna aveva previsto,
                buiti 7 nel centro-nord, 10 al Sud e nelle isole. Qui   nel suo Statuto, questa funzione del Garante per
                la maggior rate dei minori detenuti è in attesa di   l’infanzia e l’adolescenza, “autonoma e indipen-

                un giudizio definitivo e, per questo, non sono presi   dente” cui è demandata la difesa e la promozione
                provvedimenti alternativi alla detenzione in carce-  dei Diritti dei minori in ossequio alla normativa na-
                re. Molti dei detenuti godono delle stesse misure   zionale e sovranazionale.
                previste per gli adulti (semi-libertà etc.).     Ci  si  riferisce,  nello  specifico,  all’attuazione

                  Per quanto riguarda il personale carcerario, si   della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia del
                tratta per lo più di agenti di custodia addetti alla   1989, ratificata dall’Italia nel 1991 (alla Conven-
                sorveglianza. Sarebbero previsti anche educato-  zione si  accompagnano  due protocolli  opzionali
                ri ma la maggior parte non sono operativi: pochi   che l’Italia ha ratificato nel 2002); alla Convenzio-
                entrano nelle celle, pochi lo fanno in maniera pro-  ne europea sull’esercizio dei diritti dei minori  del
                fessionale. Più facile che vengano impiegati negli   1996, ratificata dall’Italia nel 2003; da ultimo alla

                uffici a stilare statistiche. Mentre operatori dei ser-  Legge n. 112 del 2011, con la quale si è istituita
                vizi sociali (quindi esterni alle strutture di deten-  la figura del Garante per l’infanzia al fine di assi-
                zione) non sono ammessi a entrare nelle carceri.  curare a livello nazionale la piena attuazione della
                                                               Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia e
                  Per quanto concerne la terza questione, quella   dell’adolescenza.
                sulle disforie di genere nella popolazione mi-
                nore, Fadiga rivela come essa – pur affrontando   Ad oggi la rete dei garanti regionali è stata com-
                un tema estremamente delicato – abbia già rag-  pletata, dopo un lungo processo. La legislazione
                giunto i media (vedi la fiction “Mina Settembre”   regionale ha attribuito funzioni diverse da regio-
                recentemente messa in onda dalla RAI): è segnale   ne a regione ma costante, nella definizione delle
                evidente che il costume è cambiato e sta cam-  ‘mansioni’, rimane l’autonomia e la capacità di

                biando molto velocemente, tanto che sono state   mettere a regime diversi saperi e diverse compe-
                emanate circolari in cui viene affrontata la respon-  tenze. Inevitabile, pertanto, l’interazione con altri
                sabilità della scuola, assieme a quella dei genitori,   organismi regionali, a partire da quelli giudiziari
                nel riconoscimento e nel percorso di accompa-  a quelli socio-sanitari a quelli del sistema educa-
                gnamento alla transizione nei minori.          tivo-scolastico. Il Garante è quindi una figura “di
                                                               sistema fra sistemi”.





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