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nanziaria per l’asilo nido, ma anche sottrarre il parlano e, quindi, sono “più difficili da leggere” ri-
bambino da un ambiente sicuro. Inoltre, esiste il spetto ai bambini più grandi. Questo ostacolo alla
rischio concreto di rompere il rapporto di fiducia comprensione dei segnali di violenza nella fascia
con la famiglia, facendo così apparire l’educatore 0-3 anni può portare alla “normalizzazione” dei
come “il cattivo”. In questo senso, i professioni- comportamenti-sentinella.
sti dell’assistenza all’infanzia tendono a sentirsi Infine, una barriera fondamentale per i profes-
inadeguati e insicuri nel discutere il rinvio con i sionisti dell’assistenza all’infanzia è la mancanza
genitori. di formazione sull’assistenza informata sul
Oltre allo screening e al rinvio, i professionisti trauma. Questa barriera è causata dalla mancan-
dell’assistenza all’infanzia hanno anche il compito za di programmi disponibili e dalla mancanza di
importante di stimolare lo sviluppo dei bambini e tempo e risorse per la formazione stessa.
delle bambine. “Anche se i professionisti dell’assistenza all’in-
Ciò è ancor più vero nei casi di trauma da fanzia rappresentano figure chiave nella cura dei
violenza domestica, poiché i bambini non han- bambini – affermano le Professoresse Johanna
no una casa sicura e affidabile. I professionisti Maria Catharina Blom, Alessia Cadamuro e
dell’assistenza all’infanzia sono candidati adatti al Giovanna Laura De Fazio, responsabili del pro-
compito, in quanto contatti affidabili e ricorrenti al getto per Unimore – e potrebbero essere risorse
di fuori del contesto familiare che possono fornire importanti nello screening e rinvio in caso di vio-
assistenza informata sul trauma. L’assistenza in- lenza domestica, nonché facilitare lo sviluppo dei
formata sul trauma può essere definita come un bambini e delle bambine agendo in maniera infor-
approccio basato sulla conoscenza dell’impatto mata sul trauma, essi sono ancora poco formati
del trauma, e mira a garantire ambienti e servizi e sentono di non avere abbastanza competenze
facilitanti per la persona traumatizzata, in questo per gestire questo importante compito. Per que-
caso il neonato. sto motivo, un progetto come ECLIPS rappresen-
Rispetto a questo argomento, la principale ta un punto di svolta nel miglioramento sia della
lacuna emersa sia dalla letteratura, sia dalla do- formazione sia degli strumenti per i professionisti
cumentazione esperienziale, riguarda il concetto dell’assistenza all’infanzia. ECLIPS incoraggia, in-
stesso di trauma per neonati e infanti, ancora nuo- fatti, la consapevolezza e l’autoefficacia, con l’o-
vo e spesso impopolare. Manca una definizione biettivo di creare ambienti sempre più sicuri e in-
omogenea per l’assistenza informata sul trauma formati sui traumi per i neonati e le loro famiglie”.
tra i professionisti della cura dei bambini. Di con-
seguenza, mancano conoscenze teoriche e pra-
tiche sul tema, mancano definizioni o protocolli
sull’assistenza informata sul trauma rispetto alla
fascia di età 0-3 anni e mancano protocolli, linee
guida e strumenti specifici. per questa fascia di
età.
Inoltre, i professionisti dell’assistenza all’in-
fanzia condividono difficoltà nell’identificare la
violenza all’interno della fascia di età 0-3 anni, Maggiori informazioni sono reperibili sul sito
principalmente perché i bambini molto piccoli non www.eclipsproject.eu
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