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Alzheimer: un progetto per sviluppare un biosensore

        a basso costo per screening su larga scala













                  Alzheimer’s: an Unimore project to develop a low-cost biosensor for large-scale screening

                  Alzheimer’s Disease is the most common cause of dementia. Its diagnosis uses “biomarkers”, the most
                  specific being the increase in levels of tau phosphorylated (p-tau) in CSF. However, the measurement of p-
                  tau in the blood is not yet standardised and only a few laboratories in Italy and a few dozens in the European
                  Union have the expensive equipment necessary for this measurement. It is therefore clear that the advent of
                  a low-cost technology that allows large-scale, user-friendly and highly sensitive screening would represent a
                  potential turning point in the diagnosis of AD. In recent years, EGOT type biosensors with very high sensi-
                  tivity and low manufacturing costs, addressed to a wide range of analytes, have been realised by several
                  research groups around the world, including the Organic Electronics Laboratory of Unimore (whose head is
                  Professor Fabio Biscarini).  Carlo Bortolotti, professor at the Department of Life Sciences, is the coordinator
                  of the interdisciplinary project P-DOT ( “Diagnostics of Alzheimer’s Disease with Label Free Organic Transis-
                  tors) whose aim is the development of a label-free biosensor for the detection of p-tau in real samples of
                  patients suffering from Alzheimer’s disease.









                              a  malattia di Alzheimer (Al-      Fra questi biomarcatori quello considerato
                              zheimer’s Disease, AD) è la più   più specifico è l’aumento dei livelli di tau fo-
                              comune causa di demenza;         sforilata (p-tau) nel CSF, che riflette sia lo stato
                              solo in Italia ne soffrono circa   di fosforilazione della proteina tau che la formazio-

                  L600mila persone, di cui circa               ne delle alterazioni istopatologiche che si forma-
                6.000 nella provincia di Modena. A supporto del-  no all’interno dei neuroni e che sono tipiche della
                la diagnosi di AD oggi è possibile utilizzare “bio-  malattia, indicate come grovigli neurofibrillari.
                marcatori” ovvero indici biologici che dimostrino   E’ stato dimostrato che p-tau aumenta anche
                la sottostante presenza della patologia associata   nel plasma e i suoi livelli potrebbero pertanto es-
                alla malattia.
                                                               sere potenzialmente quantificati con un sempli-
                  Ad oggi questi biomarcatori possono essere   ce prelievo di sangue. Tuttavia, la misurazione di
                visualizzati solo con costose indagini neurodia-  p-tau nel sangue ad oggi non è ancora standardiz-
                gnostiche come la tomografia ad emissione di po-  zata e solo pochi laboratori in Italia e poche decine
                sitroni (PET) o misurati nel liquido cerebrospinale   di centri nell’intera Unione Europea possiedono le

                (CSF) dopo suo prelievo mediante puntura lomba-  costose apparecchiature necessarie a questa mi-
                re, una procedura relativamente invasiva.      surazione. È pertanto evidente come l’avvento di




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