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Carlo A. Bortolotti, coordinatore del progetto e
docente presso il Dipartimento di Scienze della
Vita (DSV), della Prof.ssa Giovanna Zamboni, del
Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche
e Neuroscienze (DBMN) e inoltre recente vincitrice
del prestigiosissimo finanziamento ERC Starting
Grant, di Roberta Bedin, biologa responsabile del
laboratorio di Neuroimmunologia dell’Ospedale di
Baggiovara e tecnica presso il DBMN, e del Prof.
Fabio Biscarini, anch’esso afferente al DSV.
Oltre a tali figure di personale strutturato, il pro-
getto prevede anche il reclutamento di due figure
di assegnista di ricerca, che lavoreranno a tempo
pieno alle ricerche di P-DOT.
Il progetto è cominciato solo recentemen-
te, dal momento che è stato prima necessario
compiere tutti i passi formali che consentono l’u-
tilizzo di campioni biologici a fini sperimentali, fra
cui l’approvazione da parte del Comitato Etico.
Insieme alle attività di sviluppo scientifico e tec-
nologico sono previste anche diverse azioni di
comunicazione e disseminazione, destinate
sia alla promozione delle finalità del proget-
to ad un pubblico di non esperti (grazie alla
creazione di una pagina web dedicata, attualmen-
te in fase di finalizzazione, e tramite la parteci-
pazione ad eventi di public engagement, come
quelli realizzati durante l’Alzheimer Day) che alla
presentazione dei risultati scientifici ottenuti alla
comunità scientifica tramite pubblicazioni open
access e presentazioni a conferenze.
“Il nostro obiettivo” dice il coordinatore del pro-
getto Carlo A. Bortolotti “è quello di contribuire
allo sviluppo di nuovi metodi per l’identificazione
precoce della malattia di Alzheimer, col fine ultimo
di facilitarne l’identificazione prima che compaia-
no i sintomi più gravi della malattia in modo che le
persone possano usufruire dei farmaci capaci di
rallentare la progressione della malattia che spe-
riamo diventino disponibili nel breve futuro.”
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